mercoledì 26 ottobre 2016

Silvestro Carusone e gli anarchici del Nudo

Questo scritto indaga la vita dell’illustre pittore, già maresciallo dell’Aeronautica Militare, Silvestro Carusone. Il Carusone, proviene da un paese di Terra di Lavoro (Ce), ovvero lo stesso pueblo della signora Maria, spettabile moglie di Franco Chirico.
Dopo aver militato all’aeroporto militare di Grazzanise, il Carusone ha deciso di dedicare la sua intera esistenza all’arte pittorica figurativa. Figuratevi che dal 1994 al 1999 il pittore si reca regolarmente all’accademia di Belle Arti di Napoli per seguire i corsi di disegno con la modella, Lory. L’accademia di Belle Arti di Napoli dista da casa sua una cinquantina di chilometri. Cosicché ogni qual volta il Carusone Silvestro abbia voglia di disegnare la modella Lory, macina un centinaio di chilometri. Se non è spirito di dedizione questo?
Che forse nel casertano l’arte non va di moda?
Da quelle parti non esistono studi di pittori e corsi di disegno?
Può darsi, intanto è vero che quella provincia ha una vocazione particolarmente fascistoide: ci sono più caserme che esseri umani...
Detto ciò, bisogna pur ricordare che in quel periodo, cioè dal ‘94, il corso frequentato dal Carusone viene definito da qualcuno il “gruppo degli anarchici”...
Un personaggio che insiste particolarmente su questa definizione, oggi si beccherebbe come minimo una denuncia, è il professore di pittura dell’Accademia, Luigi Pierno, su cui torneremo con calma...
Per quanto riguarda l’aspetto stilistico, il Carusone, riesce a metter su, con disegno lento e ponderato, le linee principali della fisionomia di Lory. Ma il migliore apporto il pittore lo esprime nella coloritura. Quando lo cogli con il pennello in mano, ti accorgi che il suo sguardo diviene meno ponderato e smaccatamente pratico. Le sue campiture, per lo più a base di colori terrosi,  ricoprono progressivamente la figura a partire dai margini... Dopo un po’ non capisci se hai a che fare con dei nudi o delle larve...

Disegno del pittore, già maresciallo AM, Silvestro Carusone - tecnica a insabbiamento
Questo stile rientra a pieno titolo nelle innumerevoli tecniche dell’Insabbiamento Aulico, appreso dal Carusone in anni e anni di dura disciplina.
Ma vediamo come il Maestro Silvestro definisce la propria arte.

“ Il suo stile NAIF accompagnato dagli studi pratici sulla modella “Lory” fatti nell’accademia di belle arti di Napoli,gli permettono di dipingere nelle sue tele soggetti di grande forza espressiva ,sia nelle forme che nel colore. Nelle  sue esperienze nel campo dell’estemporanee e l’amore per i grandi spazi lo portano a girare l’Italia ed a immortalare nelle sue tele luoghi di grande fascino...

Un dipinto di Silvestro Carusone - tecnica mista ad "insabbiamento"

domenica 23 ottobre 2016

Luciano Chirico: lo studio di registrazione


Nell’anno di grazia 2002, ho avuto la fortuna di realizzare un antico sogno. Sogno che risaliva al millennio precedente, quando fanciullo mi dilettavo a mescolare colori a tempera, o un po’ più grande, disegnavo scritte e loghi.
Il sogno in questione riguardava il lavoro, che mai e poi mai avrei immaginato potessi raggiungere in una città come Napoli. Il lavoro in questione è quello di grafico.
Due sogni, dunque, realizzati in un sol colpo. Se questa non è fortuna...
Non avevo tutte le conoscenze necessarie ad un grafico: avevo avuto il mio primo computer  appena 2 anni prima nel 2000. Conoscevo Photoshop, ma lo utilizzavo al minimo.
Per quanto riguardava colore e composizione, però, avevo già una discreta esperienza, benché acquisita da autodidatta. Ero un vero self made man. Uno che si è fatto da solo.
La mia fortuna non terminava qui, perché nella stessa azienda presso cui lavoravo ho avuto modo di apprendere alcuni linguaggi che a quel tempo mi sembravano idiomi alieni, quali l’Html. Inoltre, tutto ciò che riguardava l’aspetto tecnico della grafica, dalla progettazione alla stampa, lo potevo delegare ai tecnici di una tipografia a mia scelta...
Potendo scegliere la tipografia, optai per una vicino casa, così potevo seguire i lavori in maniera più agevole.


Il figlio di Franco Chirico e lo studio di registrazione

Dopo un certo periodo, nei pressi della tipografia incontrai il figlio di Franco Chirico, Luciano. Un suo amico, tale Carletto, aveva preso in affitto uno spazio all’ingresso del parco dove si trovava la  tipografia. Per questo in seguito li ho incontrati spesso.
Il tipo, Carletto, si interessava di musica, piuttosto a tempo perso, e quello spazio era il suo studio di registrazione. Bella coincidenza, vero?
Questa è solo una delle infinite coincidenze che sono capitate, non solo a me ma anche alla mia famiglia, con quei soggetti di provenienza fascio-massonica della famiglia Chirico.


Canarino: frame di una sequenza