Paolo V fece
appello alla Spagna e alla Francia. Ma la Spagna sovente aveva respinto
gli editti papali, ed Enrico IV di Francia era riconoscente a Venezia.
Tuttavia, Enrico inviò a Venezia il giudizioso cardinale de Joyeuse, il
quale studiò le formule atte a salvare la faccia dei contendenti. I
preti furono consegnati all'ambasciatore francese, il quale si affrettò a
consegnarli a Roma; il Senato rifiutò di abrogare le leggi contestate,
ma (sperando nell'aiuto del papa contro i Turchi) promise che la
Repubblica si sarebbe "comportata secondo la sua abituale devozione". Il
papa sospese le sue censure, e Joyeuse dette l'assoluzione agli
scomunicati. "Le rivendicazioni di Paolo V", dice uno storico cattolico,
"erano di carattere troppo medievale per potere essere accolte." Fu
questa l'ultima volta che un intero Stato fu sottoposto all'interdetto.
Il 5 ottobre 1607, Paolo Sarpi fu assalito da sicari, che lo lasciarono per morto. Guarì e si dice abbia osservato, in un epigramma troppo bello per essere vero: "Agnosco stilum curiae Romanae" (Stilus voleva dire in origine un ferro appuntito, quindi una punta di ferro adoperata per scrivere sulle tavolette, quindi una penna, quindi un modo di scrivere. Il diminutivo stiletto significava sia un arnese per incidere, sia un pugnaletto).
Il 5 ottobre 1607, Paolo Sarpi fu assalito da sicari, che lo lasciarono per morto. Guarì e si dice abbia osservato, in un epigramma troppo bello per essere vero: "Agnosco stilum curiae Romanae" (Stilus voleva dire in origine un ferro appuntito, quindi una punta di ferro adoperata per scrivere sulle tavolette, quindi una penna, quindi un modo di scrivere. Il diminutivo stiletto significava sia un arnese per incidere, sia un pugnaletto).
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5° non uccidere |
Will e Ariel Durant - Storia della civiltà - Le religioni lottano per il potere
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